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Equus (1977)

Equus

Basato da un dramma teatrale omonimo del 1973, e diretto da Sidney Lumet, questo film ha guadagnato diverse nomination ai premi Oscar.

Ci troviamo nella campagna inglese, e comincia uno psichiatra che parla di un caso che lo ha segnato profondamente, un ragazzo che ha accecato dei cavalli. Tutto il film è un flashback del dottore che si trova alle prese con questo ragazzo e con i vari altri personaggi della sua vita. Durante le sedute ci saranno a sua volta altri flashback per indicare eventi del passato. Col passare del film si entra nella passione morbosa del ragazzo nei confronti dei cavalli.

Questo film ha avuto tre nomination ai premi Oscar (Migliora attore protagonista, migliore attore non protagonista e migliore sceneggiatura non originale), e devo dire che se li è meritati tutti. Ci troviamo di fronte al viaggio nello sconforto di due persone che viene sempre aumentato in maniera esponenziale. Un film che mi ha colpito molto e lo consiglio trovandolo interessante visto il ritmo rapido per essere un film basato sui dialoghi e senza mai un dialogo di troppo o di meno.

Audrey Rose (1977)

Audrey_Rose

Pellicola diretta da Robert Wise e basato da un racconto omonimo di Frank De Felitta.

Ci troviamo davanti a un Antony Hopkins che fa lo psicopatico, ma non quel tipo fico come Hannibal Lectar, una trama che sembra la versione da pomeriggio di canale 5 dell’esorcista che sfocia pure nel legal in un certo momento, e una bambina posseduta. Tutti gli ingredienti per avere davanti un film da evitare. Tecnicamente il film è ineccepibile, buona la fotografia, gli attori, la regia, il montaggio. Ma tutto il resto manca, non c’è nulla di interessante e che ti faccia venire la voglia di vederlo; Già dopo la prima mezz’ora è cominciato il tedio che si è protratto sempre peggiore fino ai titoli di coda che si sono dimostrati la parte migliore del film. Penso che uno spettatore si aspetti di vedere qualcosa che lo “sconvolga” in questo tipo di film, invece ci troviamo un film piatto e monotono, senza la suspance necessaria in questo genere di film. Da starne il più possibile alla larga, secondo me.