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Rec (2007)

rec

Film spagnolo del 2007 diretto da Jaume Balaguerò e Paco Plaza e presentato a diversi festival tra cui quello di Venezia e ha vinto svariati premi di genere e due premi Goya in madrepatria.

Una conduttrice di una tv locale col suo cameraman sono all’interno di una stazione dei pompieri per registrare un servizio sulla vita e sui loro interventi durante una nottata qualunque. Solo che la chiamata all’interno di un palazzo, si dimostra essere qualcosa diverso dal solito. Il film è raccontato attravarso in prima persona, attraverso la telecamera dell’operatore Pablo, che è interpretato dal direttore della fotografia, tecnica usata inizialmente da “Cannibal Holocaust” e successivamente riportata alla luce da “The Blair witch project”. In questo modo le scene sono molto più concitate viste dall’occhio di uno dei protagonisti e l’agitazione che già la situazione porterà sarà molto più maniera palpabile in questo modo. Si affronteranno anche temi come il razzismo contro gli immigrati e il diverso, e la difficoltà di accettazione, ricollocate in liti condominiali in un momento di forte stress. Film molto interessante anche se di breve durata, ma la tecnica di ripresa tende a far immergere molto lo spettatore all’interno del film, il finale si dimostra aperto e consentirà l’esecuzione di seguiti, attualmennte deve uscire il numero 4, ma non sono sicuro che li vedrò. C’è stato pure un remake americano nel 2008 che probabilmente non vedrò. Da vedere per gli amanti del genere e perchè chi cerca un film che ti sa dare ancora una botta di adrenalina

 

Sfondamento dei cieli Gurren Lagann (2007)

Gurren Lagann personaggi

Premetto che non sono un esperto del genere, quindi non vi aspettate discorsi molto introspettivi sul genere o sulle varie implicazioni tipiche da nerd di anime (sono nerd ma non di quella categoria).

Da come leggevo ingiro mi aspettavo di trovarmi davanti un serie comica di robottoni giganteschi che combattevano. Invece mi sono trovato davanti una serie piuttosto interessante, abbastanza originale dal punto di vista dei contenuti e profondo per essere un anime di “formazione”.

C’e’ da distinguere una prima parte, molto piu’ scanzonata nella prima parte, come pensavo che fosse la tutta la serie. Ma col tempo la storia prende una piega di introspezione sia del protagonista che dei personaggi secondari, in un momento ho cominciato a pensare che il nostro caro protagonista potessere venire soppiantato dopo un episodio negativo che gli capiterà durante la serie. Anche se il finale della prima parte, il nostro protagonista vince per un’azione fortuita. Questa è una cosa che non mi piace all’interno di tutta la serie, cioè il sapere infuso dei vari personaggi che sanno già come si faccia una cosa per riuscire ad ottenere il risultato voluto.

Nella seconda parte, ambientata 7 anni dopo la prima, ritroviamo i nostri personaggi cresciuti con famiglia e figli, un po’ un classico delle cene dopo 10 anni dalle superiori. Li troviamo tutti inseriti in posizioni chiave della nuova società tranne alcuni che hanno deciso che la politica non fa per loro. Mi viene in mente una citazione di Conan, ma al momento mi sfugge quindi a breve ci sarà anche lui tra queste pagine o in forma di romanzo o di film con accento austriaco. In ogni caso questa seconda parte è più matura e notevolmente meno scanzonata della prima, l’ho trovata piuttosto pesante o melense in alcuni passaggi di alcuni episodi. Ovviamente non posso essere più specifico per la mia decisione del non spoilerare nei limiti del possibile.

Una nota particolare pero’ va agli ultimi 4 episodi: sembra che agli autori gli sia presa un po’ la tangente; non tanto per la dimensione spropositata dei mach che si trovano alla fine a lanciarsi galassie, ed arrivare esponenzialmente a dimensioni sempre piu’ grandi. Ma più che altro sull’aria pseudo-metafisica-scientifica che vogliono dare a quella parte della serie, per le trovate per fare riuscire gli eroi dai guai. Ultimo episodio finisce a 27 anni dal primo con il finale classico in cui cosa fanno adesso i nostri eroi

Come ho ribadito in tutto l’articolo, quello che proprio non sono riuscito a digerire della serie è il fatto che la gente sapesse su come fare le cose come se il sapere gli fosse infuso in qualche maniera. Per il resto l’ho trovata una serie molto piacevole, triste relativamente senza happy ending (ma noi occidentali siamo sempre abituati piuttosto male). Sono partito con basse aspettative e mi sono ricreduto in ogni caso guardadolo. Ci sono pure due OAV della serie, che forse vedrò in cui sono trattate rispettivamente la prima e la seconda parte della serie. Dubito fortemente che vi saranno articolo riguardanti, visto che non penso che ci siano cambiamenti cosi’ radicali da giustifarlo.