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Black Mirror 2011

Black_Mirror

Due stagioni per tre episodi ciascuna rendono ogni episodio un piccolo gioellino da godere. Un misto tra “I confini della realtà” e l’alienazione tecnologica della società odierna.

Il reale filo conduttore di ogni episodio, indipendente e ambientanto in un mondo diverso, è proprio il rapporto morboso della tecnologia con l’uomo. Al suo interno vediamo come ogni debolezza umana viene sfrutta per rendere il mondo un posto peggiore.

Ogni episodio si colloca in un diverso futuro distopico dove c’è un aspetto del mondo asservito alla tecnologia. Gli esseri umani schiavi sempre di qualcosa, e le passioni schiave anch’esse di ciò in qualche modo.

Ottima realiazzazione tecnica, ottime trame e consiglio a tutti quelli che vivono in nella società moderna di vederlo

La cosa (The Thing) 2011

lacosa 2011

Una produzione totalmente americana (USA e Canada) diretto da Mattijs van Heijningen jr. Dovrebbe essere un prequel dell’omonimo film di Carpenter dell’82. Io lo trovo piu’ un remake. Cominciamo dalla scenografia, va bene che Renzo Piano non faccia le basi in antartide ma sono notevolmente identiche, quella americana del film dell’82 e quella norvegese del film del 2011, fin troppo. Un altro peccato di origialità viene dall’astronave aliena che sembra uscita da serie di Alien. Anche il cast è lombrosianamente simile a quello del film dell’82, specialmente l’uomo dei cani che sembrano due goccie d’acqua. Veramente un impegno colossale nel trovare persone cosi’ simili, potrei fare altri esempi ma dopo sfocerei nello spoiler. Anche le atmosfere hanno quel gusto di deju vù continuo, di essere già stati e sapere come vanno a finire molte scene. La colonna sonora fa eco a quella composta da Ennio Morricone 19 anni prima, dando sempre quel latente senso di già visto, giaà sentito. Piazzato li senza un filo di connessione con il resto della storia, invece il “dopo finale”; quella parte del film che va durante i titoli di coda, che in questo caso serve a reinsirsi ad anello all’inizio del film 1982. L’ho trovato veramente inserito forzatamente in quanto, quello che succede non ha ne capo ne coda, partendo dalla razza del cane dell’inizio di questo film e quello che appare alla fine. Ovviamente non posso andare oltre ma lo trovo un inserto messo forzosamente per poter dire: “hey non un remake, è il prequel”.

Penso che andiamo ben oltre il senso di citazione e di omaggio al film precedente/successivo, ma una necessità per la mancanza di originalità. Anche le atmosfere fanno male l’occhiolino alla pellicola di Carpenter, ma con quel gusto da Holliwood del nuovo millennio che rende un po’ tutto piatto, monotono e con lo stesso gusto di tante altre pellicole; un fast food del cinema. Infatti il film non lo ho neanche categorizzato proprio per questo motivo perché non sapevo in che genere catalogarlo

Adesso mi manca da vedere il film del 1952 capostipite della saga, che ovviamente sarà molto più originale di questo, e vediamo se l’uomo dei cani, se c’e’, sarà ancora uguale.