Archivi tag: Inghilterra

Black Mirror 2011

Black_Mirror

Due stagioni per tre episodi ciascuna rendono ogni episodio un piccolo gioellino da godere. Un misto tra “I confini della realtà” e l’alienazione tecnologica della società odierna.

Il reale filo conduttore di ogni episodio, indipendente e ambientanto in un mondo diverso, è proprio il rapporto morboso della tecnologia con l’uomo. Al suo interno vediamo come ogni debolezza umana viene sfrutta per rendere il mondo un posto peggiore.

Ogni episodio si colloca in un diverso futuro distopico dove c’è un aspetto del mondo asservito alla tecnologia. Gli esseri umani schiavi sempre di qualcosa, e le passioni schiave anch’esse di ciò in qualche modo.

Ottima realiazzazione tecnica, ottime trame e consiglio a tutti quelli che vivono in nella società moderna di vederlo

Il club dei trentanove (The 39 Steps) 1935

the-39-steps

Piccolo gioiellino girato da Alfred Hitchcock in Inghilterra nel 1935 e basato sul romanzo “i trentanove scalini” di John Buchan.

Un uomo va a uno spettacolo di rivista e si trova coinvolto in una serie di eventi che culminano col salvataggio dei segreti della nazione. Questo è il massimo che si può dire riguardo la trama. Per quanto riguarda il film posso dire che è spettacolare quanto una storia a tinte fosche possa in realtà essere paragonata a una commedia leggera in molti punti. Il mix di queste due parti rende il film veramente particolare e interessante da vedere. L’unica nota negativa sono i lunghi inseguimenti a piedi che sembra abbiano ancora un qualche legame con i film muti, perche’ spesso mi viene in mente la classica fuga dai poliziotti delle comiche mute. Mi sento in ogni caso di consigliare la pellicola in quanto anche se ha qualche piccolo neo dato dall’età della pellicola, l’ho trovato un film da vedere

The Wicker Man (1973) Extended Version

wicker_man

Pellicola horror inglese diretta da Robin Hardy, e interpretata da un intrigante Christopher Lee. Se posso permettermi devo dire che ci troviamo davanti a un musical horror, in quanto la colonna sonora si affianca al ruolo dei protagonisti nella narrazione della storia. La musica e le parole sono originali (tranne alcuni brani che sono presi dalla tradizione popolare), e sono scritti per rafforzare la narrazione, spesso dagli stessi abitanti del posto, come un coro del teatro greco. La musica prende molto della tradizione e degli strumenti celtici e medievali della Scozia (posto in cui è ambientato il film), ma scritti appositamente per la pellicole senza utilizzare il pur vasto repertorio disponibile.

La storia parla di un integerrimo, bigotto e molto “de coccio” ufficiale di polizia, che riceve una lettera per un rapimento avvenuto in una delle isole private che fanno parte della sua area. Appena arrivatò si scontrerà con l’ostilita e la distanza degli isolani, che vivono completamente tagliati fuori dal mondo esterno e non accetteno di buon grado dei forestieri; sia dal fatto che sono legati in maniera molto fervente alla religione dei “vecchi Dei”, cosa che si scontra profondamente con la personalità e il credo del nostro protagonista.

Mi sento di dire che sia una delle pellicole più originali e interessanti che mi sono trovato a vedere nel genere Horror. Sia per l’accompagnamento musica che è indispensabile per la comprensione della storia, sia per la storia stessa. L’ho trovato molto ben fatto anche se è stato girato con molta fretta e con un budget molto ridotto, ma questo deficit non si nota per una cura molto maniacale e precisa dei dettagli. Ultima nota, il wicker man del titolo parla dell’uomo di paglia dato alle fiamme, di derivazione celtica, ne comincia a parlare Giulio Cesare nel commentario dal Debello Gallico, ed è una tradizione molto sentita ancora nel mondo occidentale, per cominciare dal grandioso Burning man festival, per arrivare a tradizioni molto radicate anche in Italia di cui Fellini fa una citazione dentro Amarcord, tutte tradizione legate al culto della fertilità.