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Anatomia di un omicidio (Anatomy of a Murder) 1959

anatomia di un omicidio

Otto Preminger in questo caso dirige un cast di star del periodo al gran completo, condito da un vero magistrato che interpreta il giudice. Anche questo film è basato su un libro, di un avvocato della suprema corte di giustizia del Michigan che difendeva un cliente in un caso di omicidio nel 1952.

Un avvocato di provincia che si avvicina sempre di più al viale del tramento, si trova per puro caso a difendere un reo confesso in omicidio, caso di cui ne parlano tutti i giornali. Da qui si dipana la storia che dura ben due ore e mezza, tra l’aula di tribunale e i vari posti che conducono i protagonisti verso le fine del processo. Le musiche sono di Duke Ellington con cameo all’interno all’interno del film, dove si scopre la profonda passione per il jazz in un’america in cui esisteva ancora il concetto di musica per bianchi e per neri. E’ considerato il primo thriller legale della storia in cui il tribunale viene rappresentato in maniera corretta e considerato uno dei migliori film per l’associazione americana degli avvocati. Viene pure considerato uno dei primi film a palesare la violenza sessuale in maniera chiara all’interno di un film, argomento di cui fino ad allora Hollywood ha tenuto un occhio chiuso. Io seppur temprato da stagioni e stagioni di “Law and Order”, la durata mi ha leggermente provato.Penso che in alcuni punti il ritmo e’ troppo lento, per poter rendere più realistico il film, ma allo stesso tempo non mi ha reso piacevole la visione forse perchè non sono un addetto ai lavori. Ovviamente il mio giudizio è molto positivo, ma sono pur sempre due ore e mezza di cui molte di discorsi in tribunale, fa molto un “un giorno in pretura”.

Vertigine (Laura) (1944)

Vertigine - Laura

Film prodotto e diretta negli stati uniti da Otto Preminger, e tratto dall’omonimo romanzo di Vera Caspary. Il romanzo ha avuto molto successo all’epoca così come la colonna sonora del film.

Devo dire che tralasciando il personaggio di Waldo Lydecker, un eccentrico ed egocentrico giornalista, che ci funge da narratore all’inizio del film. Il cui ruolo per l’attore Clifton Webb, gli è valsa la candidatura al premio Oscar come migliore attore non protagonista, insieme ad altre tre candidature che ha guadagnato il film (Regia, sceneggiatura non originale, e scenografia in bianco e nero), mentre il film ha vinto il premio Oscar come migliore fotografia in bianco e nero . Non ho trovato questo film molto stimolante ne interessante come poteva sembrava all’inizio. Il personaggio del tenente di polizia si impadronisce spesso in maniera rude delle attenzioni della sceneggiatura, e senza trovarsi inopportuno. Si sente che la storia viene spesso allungata con scene interminabili e la parte finale piena di colpi di scena non aiuta ad aumentare il livello del film, a mio parare.

Del film è stata rigirata una versione televisiva nel 1968, e nel 2005 una versione Bollywood che sarebbe interessante da riuscire a vedere, sperando che abbia più verve dell’originale che cade in una pesante monotonia.