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La cosa (The Thing) 2011

lacosa 2011

Una produzione totalmente americana (USA e Canada) diretto da Mattijs van Heijningen jr. Dovrebbe essere un prequel dell’omonimo film di Carpenter dell’82. Io lo trovo piu’ un remake. Cominciamo dalla scenografia, va bene che Renzo Piano non faccia le basi in antartide ma sono notevolmente identiche, quella americana del film dell’82 e quella norvegese del film del 2011, fin troppo. Un altro peccato di origialità viene dall’astronave aliena che sembra uscita da serie di Alien. Anche il cast è lombrosianamente simile a quello del film dell’82, specialmente l’uomo dei cani che sembrano due goccie d’acqua. Veramente un impegno colossale nel trovare persone cosi’ simili, potrei fare altri esempi ma dopo sfocerei nello spoiler. Anche le atmosfere hanno quel gusto di deju vù continuo, di essere già stati e sapere come vanno a finire molte scene. La colonna sonora fa eco a quella composta da Ennio Morricone 19 anni prima, dando sempre quel latente senso di già visto, giaà sentito. Piazzato li senza un filo di connessione con il resto della storia, invece il “dopo finale”; quella parte del film che va durante i titoli di coda, che in questo caso serve a reinsirsi ad anello all’inizio del film 1982. L’ho trovato veramente inserito forzatamente in quanto, quello che succede non ha ne capo ne coda, partendo dalla razza del cane dell’inizio di questo film e quello che appare alla fine. Ovviamente non posso andare oltre ma lo trovo un inserto messo forzosamente per poter dire: “hey non un remake, è il prequel”.

Penso che andiamo ben oltre il senso di citazione e di omaggio al film precedente/successivo, ma una necessità per la mancanza di originalità. Anche le atmosfere fanno male l’occhiolino alla pellicola di Carpenter, ma con quel gusto da Holliwood del nuovo millennio che rende un po’ tutto piatto, monotono e con lo stesso gusto di tante altre pellicole; un fast food del cinema. Infatti il film non lo ho neanche categorizzato proprio per questo motivo perché non sapevo in che genere catalogarlo

Adesso mi manca da vedere il film del 1952 capostipite della saga, che ovviamente sarà molto più originale di questo, e vediamo se l’uomo dei cani, se c’e’, sarà ancora uguale.

Vertigine (Laura) (1944)

Vertigine - Laura

Film prodotto e diretta negli stati uniti da Otto Preminger, e tratto dall’omonimo romanzo di Vera Caspary. Il romanzo ha avuto molto successo all’epoca così come la colonna sonora del film.

Devo dire che tralasciando il personaggio di Waldo Lydecker, un eccentrico ed egocentrico giornalista, che ci funge da narratore all’inizio del film. Il cui ruolo per l’attore Clifton Webb, gli è valsa la candidatura al premio Oscar come migliore attore non protagonista, insieme ad altre tre candidature che ha guadagnato il film (Regia, sceneggiatura non originale, e scenografia in bianco e nero), mentre il film ha vinto il premio Oscar come migliore fotografia in bianco e nero . Non ho trovato questo film molto stimolante ne interessante come poteva sembrava all’inizio. Il personaggio del tenente di polizia si impadronisce spesso in maniera rude delle attenzioni della sceneggiatura, e senza trovarsi inopportuno. Si sente che la storia viene spesso allungata con scene interminabili e la parte finale piena di colpi di scena non aiuta ad aumentare il livello del film, a mio parare.

Del film è stata rigirata una versione televisiva nel 1968, e nel 2005 una versione Bollywood che sarebbe interessante da riuscire a vedere, sperando che abbia più verve dell’originale che cade in una pesante monotonia.

La Cosa (The Thing) 1982

la cosa

Film del regista statunitense John Carpenter tratto da un racconti di “La ‘cosa’ di un altro mondo” di John W. Campbell (che non ho letto, ma aggiungo alla mia lista). Dal racconto ne è stato tratto un film omonimo del 1951, che devo ancora vedere.

Cominciamo che il tema della paranoia dentro le strutture isolate lo apprezzo notevolmente quindi solo per questo lo trovo un film che mi è piaciuto notevolmente. Effetti speciali speciali, splatter ma ancora mainstream e indubbiamente di qualità anche se un pò più di sangue non mi avrebbe dato fastidio, anzi. Grande colonna sonora, basta il nome Ennio Morricone e altri commenti possono essere superflui. Regia ben curata che ha saputo dare il senso di claustrofobia quando necessario all’interno delle strutture, mentre quando c’erano scene all’esterno ha saputo rendere alla perfezione il senso di grande vuoto e nulla all’esterno dell’antartide; con radio che non riuscivano a mettersi incontatto con nessuno, immense distanze tra le basi e con l’evolversi della trama, una discesa della notte che rende tutto ancora più confuso e incerto.

Dopo tutte queste lodi tese, passiamo ai lati che non mi sono piaciuti. Mi aspettavo un film con interpretazioni più corali invece di avere Kurt Russel, deus ex machina del film. Più che altri mi chiedo come un gruppo di scienziati ed esperti decidano di fidarsi incondizionatamente (nei limiti di quello che accade) di un pilota di elicotteri sociopatico e alcolizzato. Ma ognuno è libero di fare le proprie scelte. Venendo un pò dai film di zombie di Romero in cui c’è più introspezione dei personaggio “secondari”, qui su alcuni è difficile capire la loro funzione oltre il nome che viene detto.

Tralasciando questi piccoli nei, trovo che il film sia superbo e lo promuovo quasi a pieni voti. Da rivedere (cosa che farò presto) perchè penso che sia uno di quei film che capisci alcuni dettagli quandi lo vedi per la seconda volta. Però prima della seconda visione di questo film, ho in programma di vedermi il prequel del 2011 e l’altro film tratto dal racconto del 1951. Devo dire che sono piuttosto ossessivo quindi mi sento moralmente obbligato in questi due altre visioni.